A sei mesi esatti dall’entrata in vigore dell’obbligo della fatturazione elettronica, ecco un resoconto di come è stato affrontato questo cambiamento epocale.
La fatturazione elettronica fra imprese in Italia è partita con il piede giusto: il primo luglio sono passati sei mesi dall’entrata in vigore della norma, e in questo periodo – per la precisione dal primo gennaio all’inizio di giugno – sono state emesse 854 milioni di e-fatture: il 54% verso imprese, il 2% verso la PA e il 44% verso privati.
A inviarle sono state 3,2 milioni di partite Iva, che rappresentano il 64% delle imprese italiane: un numero più alto rispetto a quelle che sarebbero state obbligate a passare al nuovo sistema.
Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dalla ricerca dell’ Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net), presentata al Campus Bovisa del Politecnico di Milano durante il convegno “Fatturazione Elettronica: una chance per il cambiamento“.
L’impatto sulle imprese è stato complessivamente positivo, dal momento che più della metà afferma di aver avuto benefici sul processo di ricezione delle fatture, mentre il 30% ha riscontato miglioramenti anche nell’invio. I principali vantaggi, secondo lo studio, sono la possibilità di accedere a nuovi flussi di dati con l’obiettivo di migliorare i processi aziendali, digitalizzare più semplicemente un numero crescente di documenti e dare impulso alla digital transformation anche nelle transazioni fra imprese.
“La fatturazione elettronica non è la trasposizione digitale di un documento o di una attività ma un nuovo modello organizzativo che può costituire un fattore di innesco nella digitalizzazione dei principali processi tra aziende, tra aziende e Pubblica Amministrazione e nel dialogo con i cittadini – spiega Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano – e può quindi in ultima istanza aiutare il Paese a recuperare il divario che la separa dai principali paesi europei in termini di maturità digitale. L’Italia almeno su questo è all’avanguardia: primo Paese in Europa ad adottare l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica e leader nella digitalizzazione dei processi in molte filiere. Con specifico riferimento all’obbligo di fatturazione elettronica, molte più imprese di quelle sottoposte all’obbligo hanno deciso di aderire, a testimonianza di un giudizio di utilità che travalica l’obbligo normativo”.
Ciò che emerge da tutto questo, è che non bisogna fermarsi all’adempimento normativo, ma guardare oltre”.
Siamo solo all’inizio, la #trasformazionedigitale è alle porte!